MESSINA, I SOCIALISTI RICORDANO SALVATORE CARNEVALE E POLEMIZZANO CONTRO LA RIMOZIONE DELLA STORIA

La Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia” ha riunito telematicamente i propri organismi nel pomeriggio del 15 maggio, in coincidenza con il sessantacinquesimo anniversario dell’uccisione del sindacalista socialista Salvatore Carnevale, assassinato dalla mafia nel 1955 a Sciara, nelle Madonie, ma nato a Galati Mamertino, sui Nebrodi. Oltre a commemorare il sacrificio del martire galatese, il sodalizio ha deciso di programmare una seria di iniziative, nel corso dell’anno, per ricordare degnamente la figura del paladino dei diritti dei braccianti agricoli. Il presidente della Fondazione, il docente universitario Antonio Matasso, ha tuttavia espresso il proprio disappunto su alcune iniziative recenti dedicate a Carnevale, promosse da soggetti esterni al mondo socialista: «come socialisti siciliani, siamo lieti nel constatare che anche persone estranee alla tradizione del socialismo isolano desiderano omaggiare un nostro compagno come Salvatore Carnevale. Tuttavia, da troppi anni (e il 2020 non ha fatto eccezione), notiamo che vengono organizzate iniziative pubbliche in cui puntualmente non viene invitato nessun socialista. Ciò è accaduto e continua ad accadere anche in riferimento al compagno Placido Rizzotto, che pure era un militante del Psi. Dal momento che Turiddu Carnevale vedeva nella persona di Gesù Cristo una fonte di ispirazione, con un’iperbole potremmo dire che, di questo passo, prima o poi, qualcuno si sentirà autorizzato ad onorare il Messia nazzareno senza invitare i cristiani…». La polemica è rivolta soprattutto a quei settori della società organizzata che ritengono di far parte del movimento antimafia, ma che invece vi rendono un pessimo servizio, riscrivendo la storia a proprio uso e consumo.

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